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Chiara Ferragni: due abiti da favola

Un sogno, da principio a fine

I veli ricordavano la nuvola multistrato, effimera ed evanescente, di Cenerentola al ballo. Ma più moderna, perché si apriva sul davanti una volta seduta, lasciando spazio al corpetto di pizzo solido e flessibile, meraviglioso, capace di chiudere le spalle e le braccia in un insieme armonioso e onirico.

L’abito disegnato da Maria Grazia Chiuri per il matrimonio di Chiara Ferragni era semplicemente magnifico. Adatto al fisico longilineo e slanciato dell’influencer. Un equilibrio perfetto fra artigianato e haute couture, che in effetti ha prodotto un risultato atemporale. Come tutti i sogni che sembrano levitare in una dimensione unica. E contrariamente alla tendenza che vorrebbe molti centimetri di pelle scoperti, décolleté esageratamente mostrati, schiene nude. Niente di tutto ciò: l’abito era di grande sobrietà ma di altrettanta sensualità, misurata, elegante. Il velo, molto lungo, partiva da metà testa come vuole la regola dello chignon basso. A corollario, un paio di scarpe di gros grain color bianco burro con il nome Chiara impresso sul cinturino: sling back naturalmente, a punta non eccessiva.

Anche il secondo abito di Chiara, color champagne, con il testo della canzone dedicatale da Fedez nel proporsi ricamato a rime sparse insieme a disegni simbolici, rappresentava la potenza della poesia. Scollato a balconcino, spalle scoperte, a corolla, l’abito stringeva il punto vita costringendo a cercare fra i bagliori e il voile brandelli di parole, colombe, leoncini, cuori stilizzati dalle sillabe.

Le damigelle erano ispiratrici, muse, avvolte in un rosa orchidea con abiti panneggiati ed ellenistici creati da Alberta Ferretti: due scollati a conchiglia con spalline sottili e tre con scollo a V e spalla  più larga. Un quadro tutto sommato tradizionale, senza alcuna sbavatura.

Decisamente vistose, le fedi degli sposi, realizzate da Pomellato, larghe, costellate di brillanti con l’interno d’oro che deborda sul perimetro dell’anello.

Anche la pettinatura di Chiara era decisamente tradizionale: uno chignon classico,  abbastanza tirato a crocchia, riga in mezzo e due bande laterali di capelli scomposti ad arte.

Abito principesco con fiori di pizzo su tulle per Coral Simanovich

Lo stile da fiaba moderna della modella israeliana

Un abito da sposa in tulle e pizzo. Cosa c’è di più squisitamente classico eppure infinitamente poetico? Questo è l’archetipo che ha scelto Coral Simanovich, modella americana di origine israeliana di 26 anni che ha sposato il 30 maggio il calciatore del Barcellona Sergi Roberto, 23.

Coral Simanovich

Il matrimonio è stato celebrato in uno spettacolare giardino di Tel Aviv. I due si erano conosciuti su Instagram, lui aveva la fama di un rubacuori con frequentazioni audaci (la sua recente fiamma era la prosperosa Chantel Zales, 4 milioni e mezzo di followers legati senza dubbio a un décolleté che definire pleonastico è riduttivo), lei è una delle modelle più seguite di Spagna.

Ma cosa indossava Coral? Un meravigliosa abito di Pronovias, disegnato dal direttore artistico della maison, Hervé Moreau e realizzato a mano nell’atelier di Barcellona. Scollo a barca, in tulle con fiori di pizzo e organza di seta che si uniscono a una gonna ampia con strascico di due metri. L’abito è un ottimo compromesso fra romanticismo e sensualità ben calibrata.

L’acconciatura della sposa può essere considerata perfetta per il genere di vestito: i capelli lunghi e sciolti, appena trattenuti con due ciocche sul dietro, infatti, si compenetravano molto bene con le spalle scoperte e il décolleté in vista.

Vediamo insieme quali proposte Pronovias si avvicinano allo stile scelto da Coral, star della moda, quindi modello da seguire quanto a gusto e senso del glamour! Lo stile principesco dal sapore contemporaneo è uno dei più ammalianti, al momento, soprattutto per la possibilità di giocare con la poesia del tatuaggio in pizzo che rappresenta l’elemento onirico, sensuale, sottilmente provocante senza essere fuori luogo.

Vi suggeriamo qualche modello. Ad esempio Drisela, con applicazioni in pizzo che salgono lungo i fianchi fino ad avvolgere il corpetto creando il famoso effetto tattoo.

Ximela, con un corpetto scollato a cuore su cui spiccano le trasparenze del tulle incrostato di cristalli.

Diva, con una gonna forgiata nel tulle sovrapposto e un corpetto in pizzo chantilly e tulle ricamato. Incantevole, anche l’abito con corpetto di pizzo rébrodé.

Drisela - Abito in pizzo Pronovias

Drisela – Abito da sposa Pronovias

Ximela - Abito in pizzo Pronovias

Ximela – Abito da sposa Pronovias

Diva - Abito in pizzo Pronovias

Diva – Abito da Sposa Pronovias

 

 

 

 

 

 

 

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Regali e sensuali?

Come Alessandra de Osma, la donna appena impalmata da Christian di Hannover

Lui è il figlio del marito di Carolina di Monaco, Ernst di Hannover e si chiama Christian, 33 anni. Lei, 25 anni, è una modella nonché stilista peruviana, Alessandra de Osma. E il loro è il classico matrimonio da favola, quello che ci fa sognare.

Si erano già detti sì a novembre, cinque mesi prima della celebrazione, con una piccola cerimonia civile a Londra, al Chelsea and Westminster Registry Office. Ma il matrimonio in grande stile lo hanno organizzato nel Paese natale della sposa, il Perù. Per l’occasione, la capitale, Lima, ha accolto tutta la nobiltà europea, convenuta per il grandioso evento. Qualche nome? Charlotte Casiraghi, ovviamente, figlia del primo marito di Carolina Stefano Casiraghi. Beatrice Borromeo, Beatrice ed Eugenie, figlie di Sarah Ferguson e del principe Andrea.

Christian e Alessandra si conoscevano da tempo: lei aveva 14 anni e faceva la guida turistica. Sono rimasti amici fino al 2011, data in cui la relazione è stata resa ufficiale. Lui è secondo nella linea di successione al trono, dopo il fratello maggiore, il principe Ernst August: il casato di Hannover era legato al Regno Unito e fornì sette monarchi britannici fra il 700 e l’800; il monarca britannico era anche Re di Hannover, ma la cosa terminò nel 1837, con la regina Vittoria, che essendo donna non poteva ereditare perciò il trono passò a suo zio, il duca di Cumberland. Il Regno di Hannover giunse a conclusione nel 1866, quando fu annesso alla Prussia. Ma il fascino rimane intatto e Alessandra ha impalmato un principe a pieno titolo!

Il risvolto storico è ammaliante ma…ancora di più lo è la scelta della sposa, che ha optato per un abito in pizzo molto classico, a corolla, trasparente sulle maniche e sul décolleté. Sensuale e casto allo stesso tempo.

Ne abbiamo scelti due dello stesso tenore, soavi, tradizionali, accarezzati dalla femminilità del pizzo e accollati: un modello di Rosa Clara Couture e uno di Maggie Sottero. Magari vi mancherà la tiara degli Hannover ma sarete splendide ugualmente!

Rosa Clara Couture

Maggie Sottero

 

Effetto Tattoo

Quanto può essere sensuale un abito da sposa?

La tendenza è di quelle potenti e audaci. Apparire avvolte nel tulle trasparente, con la schiena o le spalle coperte solo da trine sparse, in una sorta di bianco tatuaggio floreale, è decisamente una scelta coraggiosa. Ma affascinante. Cede il passo all’immagine angelicata della sposa per spruzzare su tanto candore un po’ di profumata sensualità. Di sicuro, l’effetto tatuaggio è molto artistico e di impatto certo, sia sullo sposo sia sugli invitati. Ma quali sono i modelli più in voga? E soprattutto, qual è la linea id demarcazione per non travalicare nell’eccesso?

Di solito, il ricamo è cucito su una base di tulle trasparenze e può essere più o meno rarefatto. Molto in voga, i modelli in tulle trasparente con una fila di bottoncini che percorrono la schiena, adornandola di ricami solo alle estremità. Perfetti con una pettinatura raccolta in quanto iper romantici e idonei a fisici longilinei. Altrettanto conturbanti, le decorazioni che sembrano poggiate sulle spalle nascondendo le spalline e armonizzando con la pelle, sempre grazie alla natura eterea del tulle che stende il suo velo sottile. Ad esempio, gli abiti con corpetto senza spalline ben si prestano a questo gioco di ricami solo sul fianco: in alternativa ai ricami, anche piccole roselline di tulle esercitano la stessa fascinazione. Sensualissimo, l’effetto tattoo sulle lunghe maniche strette che avvolgono il braccio fino al polso, solitamente fedeli compagni delle fogge a sirena.

Ma fino a dove si può spingere l’audacia della sposa? Dipende dalla personalità. Alcuni abiti spingono la gentile provocazione fino alla soglia del consentito, portando il ricamo a coprire solo le coppe del seno come una sorta di “conchiglia”.

Al fine di scongiurare liti selvagge con il futuro marito suggeriamo di non indossare (perlomeno nella navata di una chiesa) il modello che l’attrice e celeb spagnola Cristina Pedroche ha indossato l’ultimo San Silvestro e che ha richiesto più di 244 ore di lavoro per coprire il minimo indispensabile! Una tuta in voile di pizzo chantilly trasparente, che lascia il corpo completamente nudo coprendo solo alcuni punti strategici, nascosti con cristalli ricamati a mano!

In foto, alcuni modelli Valentini, Pronovias, Nicole.

Cristina Pedroche

Cristina Pedroche

Abito da sposa Nicole

Abito da sposa Pronovias

Abito da sposa Valentini