Matrimonio anni Venti
Il fascino del Grande Gatsby rimane intatto!
Abbiamo tutti quegli archetipi nella testa: le flapper girls, con la pettinatura a onde e gli abiti scivolati densi di frange tintinnanti, lunghi collier di perle, ornamenti piumati sulla testa. Bianco, avorio, oro, nero. Occhi bistrati, labbra marcate di rosso vivo e quelle scarpe tondeggianti con cinturino. Il matrimonio anni Venti resta un archetipo.
Gli anni Venti rappresentano la Belle Epoque, il decorativismo importante, il guizzo di un boa piumato, l’opulenza di arredi con grandi lampadari di cristallo e delle Bentley. Un sogno molto americano.
Organizzare un matrimonio anni Venti significa trovare una location idonea a ricreare l’atmosfera ma non pensate a cose complicate: semplicemente il codice di arredo e di allestimento andrà tarato sui cliché del tempo. Servono alcuni simboli chiave, per creare quel mondo rarefatto degli anni ruggenti: ad esempio il mint julep, cocktail a base di menta e bourbon. Un centrotavola alto, in vetro, con decori di perle cascanti, un menu personalizzato, una bella macchina che segua i canoni del tempo. Vecchi bauli, lampade di legno in stile liberty, oggetti in pizzo e poi colori tenui: burro, cipria, oro.
Gli inviti dovranno essere scritti con il lettering tipico di quegli anni, inconfondibile e profondamente art déco.
Il menu potrà essere strutturato seguendo il Grande Gatsby, con la Waldorf Salad e la aragosta Rockefeller.
Un matrimonio così richiede forte preparazione nei dettagli e soprattutto l’allineamento degli invitati a un dress code adeguato: diventa giocoso, quasi teatrale e l’effetto finale può essere di grande suggestione.
Ma partiamo dalla sposa. Vi abbiamo scelto tre modelli in linea con quel mondo. Il primo è di Aire, in mussola di seta, con lunga gonna alla Paul Poiret in plissé soleil, vita abbassata e parte sopra blusante, con un effetto trasparenza portato dal pizzo leggero, ricamato. Perfetto per un matrimonio anni Venti: il resto lo faranno trucco e capelli.
Il secondo è di Jesus Peiro, sempre svasato, con corpetto sormontato da pizzo evanescente e una piccola corolla che si apre sotto il ginocchio.
Il terzo è di Rosa Clara Couture e qui lo stile Belle Epoque esplode in un tripudio di archi trinati che ricordano le volte delle lampade di pizzo. La foggia è dritta, con la vita poco segnata, perfettamente in linea con lo stile del tempo. Mancano i guanti corti e l’effetto è garantito.
La pettinatura anni Venti? Onde raccolte se avete i capelli lunghi, caschetto se li avete corti. Il rossetto rosso fiamma non potrà mancare. Quale bouquet mettere su un vestito del genere? Sicuramente piccolo, fatto di rose e camelie, senza colori vivaci, soffuso e raffinato.
E per lo sposo? Il matrimonio anni Venti vissuto al maschile richiede sicuramente un elemento: il cappello! E un abito più stile marsina. Qui vi proponiamo due modelli Cleofe Finati, decisamente fuori dagli schemi e idonei per forti personalità nonché per una giornata con il sapore del cortometraggio.
Altresì, per uno stile più morigerato ma comunque attinente ai canoni, vi sottoponiamo questo magnifico completo di Carlo Pignatelli, con giacca lunga, gilet sagomato e papillon nero su camicia nero lavagna. A renderlo Twenty, saranno un bastone e i guanti. Se volete osare, potete puntare anche su uno spezzato con giacca a righe e pantaloni bianchi. Scarpe: rigorosamente stringate.