Riti dal mondo
In Giappone niente gelosia, in Danimarca scambio di vestiti, in Grecia zucchero nei guanti…stravaganze dal pianeta!
Tirarsi il riso, lanciare il bouquet, mettere cinque confetti nella bomboniera: vi siete mai chiesti cosa sta alla base della “liturgia” preparatoria di un matrimonio? In genere è un misto fra credenze popolari, superstizione e costume.
Un esempio su tutti, il riso: pare che la matrice sia una leggenda cinese, molto antica. Essa narra di un genio buono che, vedendo i contadini afflitti dalla carestia, si impietosi tanto da strapparsi i denti e lanciarli in una palude, dalla quale nacquero molte piantine i cui frutti ricordavano il biancore dei denti una volta tolta la buccia. Ecco perché da allora il riso ha il significato di abbondanza.
Al pari di questo, in tutte le latitudini esistono usanze portate avanti per consuetudine: qualcuna vale la pena raccontarla!
Bellissima, quella del rituale Indu, che esige due codici comportamentali: uno è il vestito da sposa colorato di rosso, simbolo di fertilità e prosperità per gli sposi. Ma la vera sfida arriva dipingendo le mani alla sposa con l’henné: disegni che sono vere e proprie opere d’arte in cui spesso viene nascosta l’iniziale del futuro marito. Ebbene se lui riesce a trovarla, avrà in mano le redini della famiglia, altrimenti sarà succube della moglie!
I musulmani invece, udite udite…danno grande importanza alla figura della suocera! Una persona che ha il compito di portare alla sposa un vassoio con delle chiavi per darle il benvenuto in famiglia, con del pane e del latte per augurare abbondanza.
“Che a partire da questo momento l’unica cosa che si rompa sia questo bicchiere”. Ecco le parole che pronuncia lo sposo nel rituale ebraico, al fine di cacciare via ostacoli presenti e futuri. Altra impresa per i due sposi è riuscire a baciarsi a cavalcioni delle spalle dei convitati, fra musica e balli: se ce la faranno, riusciranno a superare con successo le avversità della vita.
I Greci sono più lievi: mettono una zolletta zucchero nel guanto della sposa, affinché resti (o diventi) dolce e simpatica.
Nei paesi anglosassoni non ci si sposa di sabato!
In Marocco la sposa si purifica con un bagno di latte (e perché lo sposo no, ci domandiamo noi?)
Strana (ma strana forte) l’usanza svedese: lo sposo evita di lasciare la sala per andare alla toilette, perché gli invitati potrebbero approfittarne e baciare la sua metà.
In Finlandia, la sposa, accompagnata da un uomo maturo, si reca di casa in casa a prendere i suoi doni.
In Danimarca, vige lo scambio di vestiti! Ma non è che lo sposo si metta il lungo abito bianco e la sposa giacca e pantaloni, niente di tutto ciò. Si tratta di vestiti tradizionali, che ci si scambia per confondere gli spiriti maligni!
Infine, in Giappone la sposa porta in capo un panno bianco come promessa: non sarà mai gelosa del marito.