Lancio della giarrettiera!

Una bella alternativa al bouquet

Avete mai sentito parlare del lancio della giarrettiera? In primis, ciò implica che la sposa se la metta. In secondo luogo, a essere deliziati saranno gli amici dello sposo ancora scapoli. Una bella alternativa al classico lancio del bouquet; e immensamente divertente, perché tradizione vuole che lo sposo tolga la giarrettiera alla sposa senza usare le mani e poi, compiuta la difficile operazione, lanci l’oggetto dei desideri  dando le spalle agli amici, affinché un fortunato la raccolga al volo!

lancio giarrettiera

Ma sapete qual è l’origine della giarrettiera? Vi stupiremo dicendovi che una della prime testimonianze ci arriva direttamente dall’800 dopo Cristo, in particolare dallo storico Eginardo. Lui ci rivela che Carlo Magno usava indossare giarrettiere per reggere le calze! Pensate che la giarrettiera era un accessorio usato dai ricchi gentiluomini di corte già nell’800! Ai tempi veniva indossata solo dall’alta nobiltà.

Dovettero passare parecchi secoli, precisamente arrivando al 1200, perché questo indumento entrasse nel guardaroba femminile. Dal XVIII secolo, iniziò a essere identificata come strumento di seduzione e le donne cominciarono ad adornarla con gioielli, nastri colorati, pizzi e merletti.

Infine, nel 1800, la giarrettiera divenne non un capo da nascondere ma da esibire. Quindi, le donne ne indossavano due: la prima sopra il ginocchio per tenere ferma la calza, la seconda poco più sotto, come vezzo.

Il collegamento fra matrimonio e giarrettiera quando avviene? Nel 1300! Ai tempi si usava tagliare la giarrettiera dall’abito della sposa, donandola agli uomini in segno di buon auspicio. Poi, per evitare di rovinare il vestito, venne prodotta come indumento: da quel momento rappresentò simbolicamente una cintura di castità, identificando la purezza della sposa. Quando la giarrettiera viene sfilata, quello è il momento in cui si sigla l’unione fra i due coniugi.

Nel mondo anglosassone  di solito non è bianca ma blu, secondo l’usanza che vuole per il giorno delle nozze una cosa vecchia, una nuova, una prestata e una blu come simbolo di purezza! Spesso l’usanza vuole che la giarrettiera sia tagliata in piccoli pezzi da donare agli invitati.

Le regole auree del dress code matrimoniale

L’invitata perfetta secondo Anna dello Russo

Anna dello Russo è una delle influencer più potenti del pianeta nel contesto moda. Pugliese, fashion addicted fin da bambina, trasferita a Milano per passione e approdata a Condé Nast ha diretto Vogue Giappone ed è una delle stylist più eccentriche e innamorate della moda in circolazione. Perciò, quando dice la sua sul matrimonio e il suo dress code c’è da starla ad ascoltare!

Eccovi i consigli di Anna, che tengono conto del bon ton e del senso della moda.

Assolutamente bandito il bianco, quello è il colore riservato alla sposa! Lo stesso vale per il nero, che qui da noi è funereo. Tantissime persone optano per il tailleur nero e da parte della stylist il no è secco! Niente nero.

La cosa migliore è abbinare l’outfit a un cappello, cosa tipica della tradizione inglese e qui ritenuta un po’ provinciale. In realtà il cappello fa molto cerimonia e catalizza l’attenzione ma bisogna stare attenti alla scelta perché può rovinare completamente un look azzeccato.

anna dello russo matrimonio

Ma il vero consiglio di Anna è puntare sul colore solo con un accorgimento: informatevi sulla location ed evitate di fare pendant con l’arredo e l’atmosfera circostante. Ad esempio, se la location è un giardino botanico evitate il floreale! Piuttosto, puntate su colori non consueti, nuovi. L’importante è evitare l’abbinamento pochette/scarpa o scarpa/cappello. Per le gonne, non scegliere lunghezze di mezzo: perfetti gli abiti al ginocchio e quelli lunghissimi. Sconsigliati quelli molto corti, anche se si è giovanissime.

Ma come si è vestita Anna dello Russo al matrimonio dell’amica Giovanna Battaglia a Capri nel 2016? Abito couture rosa pallido, di Valentino, scollatissimo sulla schiena con coroncina sulla testa e capelli sciolti.

anna dello russo matrimonio capri anna dello russo matrimonio capri

Per vostro diletto, vi mettiamo un’immagine della sposa con abito imperiale di Alexander Mc Queen, che merita di essere posto nelle gallery delle scenografie più imperiali di sempre!

matrimonio imperiale

Scarpe colorate

Uno dei trend matrimoniali più forti!

La sposa sollevò il vestito per camminare e lasciò intravvedere due meravigliose scarpe blu…ci pensate, al colpo di scena? Scarpe che abbandonano il bianco e si lasciano contaminare dal colore! Chi ha il coraggio di mettere scarpe colorate il giorno delle nozze alzi la mano!

E non ci riferiamo ai confortanti toni del sabbia, del polvere, del rosa cipria. Stiamo proponendovi colore. Quindi, una scelta che pare azzardata ma certo rivela la personalità della sposa oltre a essere uno dei trend matrimoniali più forti!

Già il sandalo gioiello o la scarpa dorata/argentata sono due segni distintivi di non omologazione al bianco tradizionale e tranquillo. Ma certo scegliere una scarpa blu profondo, magari di velluto o di raso, è un colpo di scena. Di solito, questo colore viene prediletto perché è simbolo di serenità, di atteggiamento riflessivo, è rassicurante e non detonante come il rosso vivo, che scalfisce la calma e porta i toni ad alzarsi.

Ovviamente, la scarpa non va messa lì come una macchia di colore senza altri richiami: una scarpa colorata va in qualche modo resa assonante con un accessorio, un fiore  o un decoro del bouquet, un dettaglio della pettinatura e del trucco. Già un segnale di personalità può arrivare da un tacco particolare, che si noti sul nitore della scarpa bianca: magari decorato, floreale, in plexi, molto glamour o scenografico nella sua struttura e nella sua fantasia.

Chi invece vuole proprio uscire dai binari del consueto può virare sul colore denso, saturo, forte. In grande tendenza, i sandali blu di velluto o le Mary Jane, le scarpe da bambola con la fascia di chiusura. Anche il rosso può essere declinato in materiali vellutati, barocchi, a seconda della stagione.

Attenzione a non stonare con la foggia del vestito. Un modello molto classico e vaporoso può osare l’oro, il nude, il cipria. Un abito fuori dagli schemi, ad esempio anni venti, o di foggia rinascimentale, con il punto vita non definito, o ancora di pizzo fluido, già regge calzature fuori dall’ordinario. L’abito sirena richiede invece grande prudenza, perché è già sensuale e scenografico di suo e portarlo con il rosso è chiaro segno di esuberanza che non passerà inosservata!

Altro colore anticonformista, il verde. Verde foresta, cupo, vellutato per i mesi invernali e più radioso in quelli estivi. Tono che si adatta facilmente a fare pendant con un decoro di acconciatura, un bouquet, un dettaglio da portare sul vestito.

Il segreto è capire la suggestione di insieme. Una pettinatura medievale con coroncina da Madonna insieme a un paio di scarpe verdi vellutate darà già il mood dell’incanto; viceversa, un abito di voile svasato e classico sarà magnificato da un paio di calzature gioiello, con picchi dorati o argentati. Quello che non funziona è mischiare iper moderno e iper classico, a meno che non si abbia una stylist molto in gamba per amica o consulente!  Voi pensate a un “mondo” cui volete appartenere quel giorno: fiabesco, moderno, sensuale, romantico, bamboleggiante, rigoroso, classico. E poi scegliete di conseguenza!

Vi proponiamo qualche modello di calzatura fuori dagli schemi! Fra i marchi più originali di scarpe colorate couture troviamo Aquazzurra, Manolo Blahnik, Pura Lopez, Charlotte Olympia, Giuseppe Zanotti, Anniel, Jimmy Choo, Miu Miu.

Il galateo di un matrimonio social

Cosa non fare…e cosa fare!

Gli smartphone hanno invaso la nostra vita. E ormai fotografiamo qualsiasi cosa, mandiamo messaggi in qualsiasi circostanza, incuranti delle più comuni regole di riservatezza! Ebbene, un matrimonio richiede codici di comportamento precisi. Soprattutto se social, perché matrimonio social significa condiviso. Costruito insieme agli invitati!

E allora vi diciamo cosa non fare per evitare di trovarvi in una situazione di anarchia, in cui tutti fotografano e postano materiale senza una coerenza! Eccovi una sorta di Galateo del matrimonio digitale.

Fra le cose da non fare, in cima alla lista c’è evitare di fare foto durante la cerimonia: esiste un fotografo pagato per questo, quindi godetevi il momento e, anzi, esortate i vostri invitati a mettere il telefono in modalità aereo.

Invece, il momento in cui scatenarvi è l’uscita degli sposi dalla chiesa. Seguito a ruota dal momento dell’aperitivo pre ricevimento, altra situazione conviviale che ammette il “diluvio” fotografico.

Ciò che non dovete fare, è postare foto senza curarvi che gli sposi siano venuti bene. Uno dei problemi dei social, è la pubblicazione delle immagini “senza rete”, ovvero a totale discrezione del fotografo per caso che semina in rete senza rispettare alcune regole fondamentali. Il matrimonio è il momento più importante per gli sposi e le immagini pubblicate devono essere di loro gradimento, quindi prestate attenzione ai volti, all’armonia di essi, ai gusti dei protagonisti, non fate solo ed esclusivamente di testa vostra.

Anche le trovate originali, come riprendere gli sposi da dietro al momento del taglio della torta, devono tenere in considerazione l’attitudine e l’estetica che i due soggetti portanti della giornata hanno scelto!

Ricordatevi sempre che i protagonisti non siete voi! Passi il selfie fra amiche per sfoggiare i rispettivi look, perché anche l’ego vuole la sua parte, ma quando arrivano gli sposi abbiate sempre il buon gusto di dare loro la precedenza.

Molto apprezzate, invece, se colte con delicatezza, le immagini della preparazione della sposa, i primi piani dei volti amici e dei parenti colti di sorpresa.

Evitate di pubblicare momenti o situazioni imbarazzanti e meno che gli sposi non siano due burloni che lo apprezzerebbero.

Lo smartphone sul tavolo? Mai! Non è oggetto che può stare fra mazzi di fiori e tovagliato fine, non si fa! Guai a stare con la testa sullo schermo a tavola, anche se i commensali fossero pesantissimi. Cercate di dedicarvi alla conversazione!

Il momento delle danze può essere, a livello social, il più divertente, alla Quattro matrimoni e un funerale. Selfie, video slow motionreportage di gruppo possono essere un bel momento di condivisione.

Non postate foto in stato di ebbrezza (vostra)! Fatelo la mattina dopo quando sarete lucidi! Quindi, a meno che gli sposi non siano come il figlio di Franca Sozzani e la figlia di Anna Wintour, nemici di ogni popolarità esibita, usate il telefono con raziocinio. E tenete sempre a portata di mano l’educazione!

Matrimonio social

Quando anche gli ospiti creano la cerimonia

Un matrimonio social da condividere? Per alcuni rappresenta un vero incubo! Chi desidera una cerimonia intima, privata, rifugge dal pensiero di vedere la propria giornata elettiva dilatata su tutto il web! Per chi invece ha un animo social, le possibilità che si aprono sono infinite. Il matrimonio diventa partecipativo, ovvero condiviso e a tratti creato insieme agli ospiti. Potrebbe essere molto divertente, a patte che non vi facciate sopraffare dagli eventi.

matrimonio social

Il matrimonio social prima di tutto deve essere studiato bene: su quale social volete agire in modo dominante? Ognuno ha le sue leggi, le sue regole e le sue prerogative. Il matrimonio social non è ancora molto in auge in Italia, a parte casi limite come la coppia Ferragni Fedez. All’estero, 4 coppie su 10 esortano i loro ospiti a utilizzare i social per divulgare momenti, immagini, suggestioni.

La prima cosa da fare è creare un hashtag che, una volta digitato, farà apparire in automatico le foto legate al vostro matrimonio.  L’hashtag deve essere breve e facile: un buon esempio è #marcoemarasposi, oppure #marcolovesmara. Con questo hashtag , ogni ospite potrà postare immagini relative a voi, al vostro grande giorno, alla cerimonia. Magari scoprirete istantanee rubate che amerete più delle foto ufficiali.

Come orientare gli ospiti del vostro matrimonio social? Un giochetto carino è quello dello Spy Game: dovrete distribuire su ogni tavolo un foglietto in cui gli invitati troveranno un elenco di cose da fotografare e successivamente da condividere sui social con il vostro hashtag. Potete divertirvi altresì creando un contest per premiare lo scatto più originale o il miglior abito elegante da cerimonia: in questo caso usando le Instagram Stories, una modalità di condivisione immediata di foto e video che si cancellano nell’arco di 24 ore.

Così come per Instagram, anche Twitter funziona molto con i raggruppamenti di #hashtag, per cui potete crearne uno tutto vostro e poi sbirciare nel web alla ricerca di quelli più popolari e attinenti all’ambito wedding per far salire la popolarità del vostro tweet.

Facebook consente invece di creare veri e propri eventi, pubblici e quindi visibili a tutti oppure privati, visibili solo agli invitati. Bisogna comunicare dettagli e date dell’evento, location con tanto di mappa e ogni cosa utile per renderlo raggiungibile con facilità. I partecipanti possono non solo leggere i commenti e vedere le foto, ma altresì pubblicare loro stessi.  Infine una delle ultime funzionalità lanciate da Facebook è quella di permettere la condivisione di dirette live con tanto di commenti lasciati in diretta da chi sta seguendo, magari in momenti cruciali come l’ingresso in chiesa e il lancio di bouquet di fiori!

Matrimonio anni Venti

Il fascino del Grande Gatsby rimane intatto!

Abbiamo tutti quegli archetipi nella testa: le flapper girls, con la pettinatura a onde e gli abiti scivolati densi di frange tintinnanti, lunghi collier  di perle, ornamenti piumati sulla testa. Bianco, avorio, oro, nero. Occhi bistrati, labbra marcate di rosso vivo e quelle scarpe tondeggianti con cinturino. Il matrimonio anni Venti resta un archetipo.

Gli anni Venti rappresentano la Belle Epoque, il decorativismo importante, il guizzo di un boa piumato, l’opulenza di arredi con grandi lampadari di cristallo e delle Bentley. Un sogno molto americano.

Organizzare un matrimonio anni Venti significa trovare una location idonea a ricreare l’atmosfera ma non pensate a cose complicate: semplicemente il codice di arredo e di allestimento andrà tarato sui cliché del tempo.  Servono alcuni simboli chiave, per creare quel mondo rarefatto degli anni ruggenti: ad esempio il mint julep, cocktail a base di menta e bourbon. Un centrotavola alto, in vetro, con decori di perle cascanti, un menu personalizzato, una bella macchina che segua i canoni del tempo. Vecchi bauli, lampade di legno in stile liberty, oggetti in pizzo e poi colori tenui: burro, cipria, oro.

Gli inviti dovranno essere scritti con il lettering tipico di quegli anni, inconfondibile e profondamente art déco.

Il menu potrà essere strutturato seguendo il Grande Gatsby, con la Waldorf Salad e la aragosta Rockefeller.

Un matrimonio così richiede forte preparazione nei dettagli e soprattutto l’allineamento degli invitati a un dress code adeguato: diventa giocoso, quasi teatrale e l’effetto finale può essere di grande suggestione.

Ma partiamo dalla sposa. Vi abbiamo scelto tre modelli in linea con quel mondo. Il primo è di Aire, in mussola di seta, con lunga gonna alla Paul Poiret in plissé soleil, vita abbassata e parte sopra blusante, con un effetto trasparenza portato dal pizzo leggero, ricamato. Perfetto per un matrimonio anni Venti: il resto lo faranno trucco e capelli.

Il secondo è di Jesus Peiro, sempre svasato, con corpetto sormontato da pizzo evanescente e una piccola corolla che si apre sotto il ginocchio.

Il terzo è di Rosa Clara Couture e qui lo stile Belle Epoque esplode in un tripudio di archi trinati che ricordano le volte delle lampade di pizzo. La foggia è dritta, con la vita poco segnata, perfettamente in linea con lo stile del tempo. Mancano i guanti corti e l’effetto è garantito.

Aire

Jesus Peiro

Rosa clara Couture

La pettinatura anni Venti? Onde raccolte se avete i capelli lunghi, caschetto se li avete corti. Il rossetto rosso fiamma non potrà mancare. Quale bouquet mettere su un vestito del genere? Sicuramente piccolo, fatto di rose e camelie, senza colori vivaci, soffuso e raffinato.

E per lo sposo? Il matrimonio anni Venti vissuto al maschile richiede sicuramente un elemento: il cappello! E un abito più stile marsina. Qui vi proponiamo due modelli Cleofe Finati, decisamente fuori dagli schemi e idonei per forti personalità nonché per una giornata con il sapore del cortometraggio.

Altresì, per uno stile più morigerato ma comunque attinente ai canoni, vi sottoponiamo questo magnifico completo di Carlo Pignatelli, con giacca lunga, gilet sagomato e papillon nero su camicia nero lavagna. A renderlo Twenty, saranno un bastone e i guanti. Se volete osare, potete puntare anche su uno spezzato con giacca a righe e pantaloni bianchi. Scarpe: rigorosamente stringate.

Abito regale

Quando la semplicità ben costruita oscura tutto il resto

In questi giorni non si fa che parlare del matrimonio fra Eugenia di York e Jack Brooksbank. E come potremmo non osservare analiticamente l’abito regale di nome e di fatto che la principessa ha scelto?

Eugenia di York è la figlia di Sarah Ferguson, non proprio un’icona di stile, e del Principe Andrea. E di certo tutto il mondo ricorderà la scena del colpo di vento costata tantissimo a Lady Louise Phillips, che si occupava del corteo dei bimbi e ha rivelato ai posteri il mutandone nero insaccato nel collant color carne. E anche qui ne avremmo da dire sulla lingeria da indossare a un matrimonio! Ma torniamo all’abito regale della sposa.

Eugenia indossa un abito da sposa principesco, firmato Peter Pilotto e Cristopher de Vos. Il pizzo è bandito da questo modello, realizzato in tessuto jacquard fatto di seta, cotone e viscosa, abbastanza rigido, con una gonna importante, rigonfia e uno strascico lunghissimo. La manifattura è opera dei laboratori di Como: l’abito è composto da un corsetto con scollo a V, spalle scoperte, gonna ampia e lunga quindi mette in mostra spalle e schiena. Sulla superficie del vestito sono impressi, ton sur ton, simboli cari alla sposa, in un ricamo lieve e quasi impalpabile: trifoglio irlandese, la rosa della dinastia York, il cardo che è un fiore scozzese e uno Shamrock, il simbolo dell’Irlanda.

Niente velo ma qui la motivazione è chiara: la sposa indossa la preziosissima tiara Greville Emerald Kokoshnik, appartenuta alla Regina Madre. La corona è composta da diamanti incastonati su una struttura in platino e da 12 smeraldi, il più grande dei quali è di oltre 93 carati.

Già che ci siamo, parliamo delle due donne di punta del reame: la duchessa del Sussex, che ha indossato un elegantissimo outfit color blu Baltico firmato Givenchy: a completare l’elegante insieme, cappello e décolleté tono su tono. Kate invece ha osato il fucsia, con gonna appena sopra il ginocchio, cappello con veletta, scarpe e clutch coordinate.

Molto bello anche il vestito per il party di Eugenia, disegnato dall’americano Zac Posen: un long dress color rosa tenue, che mette in evidenza vita, seno e spalle.

Noi vi proponiamo qualche abito in linea con la semplicità regale della principessa Eugenia: ad esempio il modello Malena di Pronovias, in mikado, tessuto meraviglioso per strutturare. Oppure il modello super chic a redingote, in mikado e perle di Jolies, con la schiena a nudo ma essenziale nella sua purezza.

Abito Jolies

Abito Jolies

Abito Pronovias

Abito Pronovias

 

Sposa d’inverno

Puoi osare ancora di più!

Sposa d’inverno. Quando il clima è più rigido ma tutto è più rarefatto, non ci sono i colori vivi della primavera e il bianco si contempera con l’aria, con gli sfondi, creando un’atmosfera ovattata. Prima di tutto, bisogna distinguere fra autunno e inverno!

L’autunno, più piovoso, lascia via libera a maniche lunghe e pizzo déco. L’inverno invece pone proprio l’accento sui tessuti, su un mondo di cappe, di cashmere, di stole, persino di piumini. Lo scorso inverno Moncler ha presentato una serie di piumini fitted, bianchissimi, super couture. E poi, le più anticonformiste possono giocare con gli accessori, con pezzi decisamente osé come la giacca o il chiodo  bianco di pelle.

Per le spose autunnali, una grande rentrée è il cappello: anche a larghe falde, se la mise è più bucolica. Di grande tendenza la cloche anni Venti, che  evoca sempre scenari preziosi da belle Epoque. Donnad

Ad esempio, alcuni abiti di Rosa Clara Couture per foggia si adattano perfettamente a questo accessorio. L’autunno è perfetto per le mantelle, per le lunghe maniche in pizzo, per il raso che ha un effetto scenografico meraviglioso ma è tessuto pesante. Per le maniche ampie come quelle che propongono Rosa Clara Couture e Blumarine. Per le mantelline eteree ma coprenti di Alessandra Rinaudo. Il bolero è un po’ agé. La tendenza imperante vuole più glamour da un lato e più romanticismo fresco dall’altro. Prendere il tessuto e creare rose da applicare sull’abito è una consuetudine che sta prendendo sempre più piede. Quindi, macro fiori sparsi, per contrastare la loro assenza nei prati. Ovviamente ton sur ton, a meno che non vogliate stupire con il contrasto cromatico.

Blumarine

Abito Blumarine

Rosa Clara Couture

Abito Rosa Clara Couture

Abito Alessandra Rinaudo

 

 

 

 

 

 

 

L’inverno permette invece di giocare di più, con il tricot delle lane, con i guanti, con le stole di faux fur (la pelliccia vera è stata bandita anche da griffe come Versace e Gucci). Le piume d’uccello, fluttuanti, sono un dettaglio couture che va per la maggiore e sono squisitamente invernali. Altro elemento da brina sono i cristalli sulle maniche e sul corpetto, come punto luce che cattura lo splendore del cielo. Gli abiti d’inverno sono spesso importanti, con volumi ampi e definiti, perché devono sostenere la parte sopra, la mantella, la cappa.  Anche guanti e scaldamani possono giocare un effetto scenografico, decorativo. La sposa invernale, di dicembre o gennaio, può osare anche colori da aurora boreale: delicati azzurri di velluto, rosa pallidi. E scegliere accessori più vistosi, come gli orecchini di cristalli.

Pronovias

Abito Pronovias

Jesus Peiro

Abito Jesus Peiro

Bomboniera charity

Donazioni al posto dei regali!

Offerte a bambini, animali, al pianeta. Ecco il nuovo trend che ha cambiato il senso della parola “bomboniera”. Ci immaginavamo scatolette d’argento e sacchetti con amenità varie ma questo fa parte del passato o perlomeno di una tradizione in via di profondo mutamento. Sì, perché per le ricorrenze è sempre più diffuso l’effetto charity.

Nel giorno dell’amore, della felicità, della celebrazione, pare un bel gesto pensare a chi è meno fortunato. Come del resto abbiamo fatto noi di Le Mariage con il progetto Charity Bride, destinando una percentuale delle vendite degli abiti a tre Onlus ferraresi! Il principio è lo stesso. Ciò che fai di bene ti ritorna, quindi dare è benaugurale!

Come funziona la bomboniera solidale? Si effettua una donazione cumulando le offerte degli invitati, ovvero le somme di denaro che avrebbero speso per comprare piatti, pentole, bicchieri, tovagliati di pregio. In luogo della vecchia lista nozze, arriva la charity!

Eccovi qualche esempio di coppie reali. Beth e Alan hanno aiutato l’ambiente, piantando alberi per ogni ospite invitato. In questo caso sono molto attive organizzazioni come Legambiente e WWF, fondazioni che proteggono foreste.  Il costo non è alto e l’iniziativa diventa splendida con un opportuno richiamo decorativo ai tavoli.

Un’altra abitudine molto popolare è la donazione a istituti per la ricerca contro cancro, Parkinson, sclerosi e altre patologie gravi. Oppure la scelta della causa infantile in paesi vessati dalla povertà.

Una coppia americana ha fatto seguire al gesto una presentazione molto suggestiva, mettendo sul tavolo degli ospiti semi e petali chiusi in confezioni con un nastro, a significare la possibilità di diffondere e spargere benessere.

Un’altra bella idea avuta da due sposi è stata quella di donare un gregge di pulcini per ogni ospite a associazioni attive nel combattere la fame nel mondo.

Naturalmente, questi gesti vanno accompagnati da messaggi scritti che informano gli ospiti della destinazione del denaro, opportunamente inseriti in una cornice scenografica che sia affine allo spirito del matrimonio e della sua estetica.

Altra magnifica iniziativa può essere quella di legarsi a Clownterapia e Circospedale che opera nei reparti oncologici infantili degli ospedali, Onlus che hanno nella propria mission la creazione di bomboniere solidali. Albero della Vita, Save the children, Airc, Telethon: le occasioni sono infinite. Basta scegliere la propria area elettiva.

Il make up perfetto? Ecco quello scelto da Chiara Ferragni

Il make up perfetto per il giorno delle nozze? Sicuramente si basa sullo splendore dell’incarnato. Una bella pelle, luminosa, compatta, è l’elemento essenziale per avere  la certezza di un aspetto radioso e di foto magnifiche!

Imperativo, andare a vedere cosa ha messo sulla pelle la regina di Instagram, nonché influencer da 14 milioni di follower, Chiara Ferragni. Chiara ha usato Lancome. La prima cosa da fare è idratare la base, quindi il prodotto in questione è bb cream hydrazen.

Poi, il fondotinta: per la sua pelle chiara e diafana, perfetto Teint Idole Ultra Wear Camouflage. Questa è la scelta più importante del vostro make up e dipende dal tipo di pelle: se è couperosica o tende ad arrossarsi, puntante su un fondotinta a base verde che elimina il rossore. Non scurite troppo il viso, fate attenzione a non creare una discromia fra volto e collo, il fondotinta va steso bene con l’aiuto di una spugnetta, anche sulla zona intorno alle orecchie!

Un blush leggero, naturale, è la cosa migliore per completare l’opera, a meno che non siate molto scure di pelle e di capelli, in tal caso il vostro viso reggerà bene toni bronzei. La valorizzazione degli occhi passa per le sopracciglia, che devono essere ben definite ed enfatizzate da ciglia voluminose, ricche: Chiara ha scelto Monsieur Big Waterproof Mascara.

Anche se in questa area del volto, la maestra è Meghan Markle: per avere ciglia come le sue, è molto efficace l’olio di ricino, applicato alla base ogni sera. I risultati iniziano a vedersi dopo un paio di settimane.

Infine, sulle labbra Chiara ha steso l’Absolu Rouge 501 Drama Matte, sempre di Lancome. Un tono lieve, rigorosamente opaco, color pesca. Attenzione ai toni decisi sulle labbra: si addicono poco al giorno del sì. Soprattutto se avete un abito scollato o a sirena: si rischia immediatamente l’effetto provocazione. Valutate attentamente l’insieme e decidete con senso critico!